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Ricerca su mille manager: dopo sblocco licenziamenti più assunzioni che tagli

Il 65% dei dirigenti vuole assumere, solo il 22% dei manager taglierà. Riprende la ricerca di nuove competenze.


Con lo sblocco dei licenziamenti il 65% dei dirigenti prevede di assumere personale mentre solo il 22% dei manager pensa di tagliare posti di lavoro. È quanto rilevato dalla ricerca "Manageritalia Restart: il lavoro dopo il Covid 19" realizzata da Manageritalia, l'associazione dei dirigenti italiani del terziario in collaborazione con AstraRicerche, la cui sintesi è: riprende la ricerca di nuove competenze, dalla crisi si esce con nuove assunzioni.


Il 65% dei dirigenti, che vuole assumere, infatti pensa di incrementare le risorse umane nella propria azienda con lavoratori giovani e con nuove competenze (61,8%) con percentuali di un certo peso sulla forza lavoro esistente in azienda.


INPS: Con pandemia -2,8% occupati. Il blocco dei licenziamenti ha salvato 330mila posti di lavoro.

Sono stati oltre 1000 i manager di altrettante aziende del Terzo settore (sui 38.000 dirigenti associati) intervistati sulle modalità con cui si sta affrontando l'uscita dall'emergenza, tra regolarizzazione dello smart working, segnali di crescita e ricerca di nuove competenze tecnologiche.


Nel rapporto si sottolinea: "Di fatto tra assunzioni e licenziamenti previsti emerge un saldo positivo del 2,4% rispetto al totale attuale dei lavoratori". Inoltre l'ampia maggioranza dei manager e delle aziende dichiara che il blocco dei licenziamenti non ha influito sulla loro politica in termini di assunzioni con il 48,6% che ha assunto senza limitazioni e il 25% che non avrebbe comunque assunto. "Tra il 26,4% di chi ha modificato il suo comportamento - evidenzia l'indagine - il 9,2% ha bloccato le assunzioni previste o le ha ridotte (17,2%)".


Le principali motivazioni al ricambio (con assunzioni e licenziamenti da parte della stessa azienda) previste sono: competenze professionali diverse (61,8%), più giovani (40,8%), capacità di cambiare e migliorare le dinamiche del team (37,5%), professionalità/ruoli completamente diversi (23,7%) o figure con un costo minore (22,4%).


Sul fronte della ripresa, il 62% dei manager vede il fatturato in crescita rispetto al 2019, ultimo anno prima dell'esplosione della pandemia da Coronavirus, e nella metà di queste aziende l'aumento supera abbondantemente il 10%, mentre per il 10,4% si prevede una stabilità. Sono un po' più di un quarto (27,7%) quelli che lo vedono in calo: tra questi, meno di un manager su dieci valuta il calo definitivo, per gli altri l'obiettivo di tornare al fatturato del 2019 sarà raggiunto nel 2022 (39,7%), nel 2023 (26,3%) e dopo il 2023 (26,9%).


Mario Mantovani, presidente di Manageritalia, parla di risultati positivi: "I risultati della ricerca evidenziano un generalizzato trend di crescita delle aziende nei settori del Terziario, in alcuni di essi anche rispetto agli anni pre-pandemia. Segnali positivi che ci fanno ben sperare nella ripresa dopo l'emergenza, superata anche grazie alle qualità dei manager italiani. Ora aziende e dirigenti hanno bisogno di poter contare su competenze specialistiche che ancora mancano a troppi lavoratori italiani."


Fonte: https://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Ricerca-su-mille-manager-dopo-sblocco-licenziamenti-piu-assunzioni-che-tagli-Manageritalia-Restart-il-lavoro-dopo-il-Covid-19-AstraRicerche-Mario-Mantovani-df238bb6-b7ed-4806-85e2-8e5b288be3b1.html?refresh_ce

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